DEFINIZIONE DI OPERATORE E COUNSELOR OLISTICO

•L’Operatore Olistico è un promotore della salute e dell’evoluzione personale globale. La sua prestazione di natura Pedagogica è rivolta a persone sane e responsabili per aiutarle a ritrovare l’armonia individuale all’interno del proprio contesto culturale attraverso l’uso di tecniche naturali, energetiche, artistiche, educative e spirituali.

Egli stimola un naturale processo di trasformazione e crescita della consapevolezza di Sé. Ciò che rende fondamentale la figura dell’operatore olistico è la sua consapevolezza della situazione culturale complessiva e dell’importanza dell’azione educativa sulla coscienza umana per orientare l’attuale stato del pianeta verso una direzione positiva e sostenibile.

•L’operatore olistico non è un terapista/terapeuta (terapeuta: medico competente che fa diagnosi; terapista: sanitario e parasanitario che non ha una laurea in medicina, ma ha conseguito particolari specializzazioni di tipo sanitario), non fa diagnosi e non cura malattie fisiche o psichiche, non prescrive medicine o rimedi, e quindi non si pone in conflitto con la medicina ufficiale e con la legge per l’abuso di professione medica anzi collabora, la sostiene e la integra con le sue competenze olistiche al fine di promuovere il benessere globale della persona.

•Formazione: struttura formativa orientata alla cultura olistica integrata.

•L’Operatore Olistico deve avere padronanza nelle seguenti aree didattiche:

1.Comunicazione e abilità relazionali

2.Orientamento professionalizzante (Tecniche e strategie di Counseling Olistico e deontologia professionale)

3.Sviluppo personale
4.Pratica professionale (Laboratori di counseling olistico e/o stage)

•Counselor: figura professionale che, attraverso le proprie conoscenze e competenze, è in grado di favorire la soluzione ad un quesito che crea disagio esistenziale e/o relazionale a un individuo o ad un gruppo, senza operare una ristrutturazione profonda della personalità. Può operare in diversi contesti lavorativi o all’interno di comunità nelle quali ha il compito di facilitare il dialogo tra le parti.

•È capace, in un contesto operativo, di sostenere in modo adeguato la relazione con un interlocutore che manifesta temi personali emotivamente significativi.

•Formazione: ha seguito un corso di studi almeno triennale (1500 ore formative) ed è in possesso di un attestato di formazione professionale (ex diploma) rilasciato da specifiche Scuole di formazione di differenti orientamenti teorici.

•Counseling: è un processo relazionale di tipo professionale che coinvolge un Counselor e una persona che sente il bisogno di essere aiutata a risolvere un problema o a prendere una decisione

•Elementi dell’intervento: ascolto, supporto, qualità personali, conoscenze specifiche, abilità e strategie comunicative e relazionali finalizzate all’attivazione e alla riorganizzazione di risorse personali dell’individuo, al fine di rendere possibili scelte e cambiamenti in situazioni percepite come difficili dalla persona, nel rispetto dei suoi valori e della sua autodeterminazione.

Elementi comuni al Counselor e al Coach

•Entrambi non sono modelli terapeutici, ma metodi di sostegno e sviluppo dell’essere umano partendo dalle sue risorse interiori come base per migliorare la realtà presente, in un’ottica di recupero ed espansione delle potenzialità individuali.

•Entrambi aiutano a sviluppare competenze trasversali che la persona potrà utilizzare nella propria vita personale o professionale.

•Entrambi sono legati ad un contratto che stabilisce gli obiettivi che si vogliono raggiungere e che vengono monitorati lungo il percorso che tende ad essere breve (circa 10 sedute).

•Entrambi ricevono volutamente, durante la Scuola di formazione, una preparazione di base analoga in modo che siano in grado di tarare di volta in volta il loro intervento, a seconda delle esigenze del cliente.

Differenze tra i due modelli

•Il Counseling è una relazione d’aiuto, aiuta la persona a scoprire la propria rappresentazione del mondo, a comprenderne la natura e le origini e a modificarla laddove sia problematica e fonte di ristrettezza interiore. La rinnovata energia che emana da questo confronto permette alla persona di trovare risposte nuove e diverse ai problemi che la stavano ostacolando. Ha una modalità più ricettiva, empatica, relazionale, legata all’ascolto.

•Il Coaching aiuta a sviluppare caratteristiche e competenze personali, liberando potenzialità legate principalmente all’ambito professionale. Si focalizza maggiormente su: azioni, obiettivi, rendimento, soluzioni, strategie, risultati. Ha una modalità proattiva, cognitiva e di mentoring.

La differenza tra un Counselor e uno Psicologo

Acquisizione del titolo

•Psicologo: 5 anni di studi universitari, tirocinio professionalizzante per 1 anno, superamento dell’esame di Stato per l’iscrizione nell’Ordine degli psicologi regionale. Diventa Psicoterapeuta se frequenta per 4 anni una Scuola di Psicoterapia.

•Counselor: 3 anni di studi in una Scuola di Counseling, è in possesso del diploma (o maturità) oppure di una laurea (triennale o quinquennale). Il Counseling non si può insegnare ma viene trasmesso mediante specifici corsi di formazione raggruppati in un percorso triennale.

•Insegnamento: veicolare conoscenze mediante parole
•Formazione: preparare l’allievo attraverso un percorso rivolto alla persona nella sua

globalità, mentale, affettiva, esperienziale; avviene in un piccolo gruppo.

Tradizioni culturali e strumenti diagnostici

•Psicologia: utilizza i test psicologici e considera l’assessment (valutazione) e la successiva diagnosi come momento fondamentale conoscitivo.

Counseling: nasce da una concezione dell’umano di matrice fenomenologica (fenomenologia nel pensiero di E. Husserl: metodo di indagine filosofica basato sull’analisi dei fenomeni per come si presentano alla coscienza, intesa non come soggettività empirica, bensì come fondamento trascendentale di ogni esperienza possibile), non utilizza strumenti diagnostici, né test e parametri nosografici (descrittivi del disturbo) finalizzati a svolgere una diagnosiLa differenza tra Counseling e Psicoterapia

•Entrambe utilizzano una formazione in gruppo ristretto, hanno la stessa matrice epistemologica, spesso anche la psicoterapia non utilizza strumenti diagnostici o test psicologici.

Ambiti applicativi del Counseling: prevenzione, sostegno, attivazione di risorse umane.

•Prevenzione: è un intervento applicato nei confronti di un disagio per evitare che questo possa aggravarsi. Il disagio è un problema momentaneo o circoscritto (malattia, lutto, problema di lavoro) e non è psicopatologia.

•Sostegno: intervento di aiuto alla persona malata, morente, disabile, carcerata. Intervento circoscritto non finalizzato a risolvere il problema ma che può aiutare la persona a vivere al meglio possibile con quel problema.

•Attivazione di risorse umane: formazione, counseling con gruppi di lavoro, aziendale, interculturale, scolastico, ecc.

Per questi motivi il counseling può essere considerata una nuova metodologia di intervento nel sociale fondato sul concetto di centralità della persona. La figura del Counselor ha introdotto nel sociale una cultura dell’aiuto caratterizzata da professionalità e valorizzazione della persona, elementi prima assenti nel sociale in Italia.

•Psicoterapeuta: professionista che opera principalmente con la psicopatologia •Counselor: professionista che interviene in situazioni sociali.
La sottile differenza tra Counseling e Psicoterapia
Psicoterapia:

– si rivolge a persone con disturbi psicopatologici;

– ha lunga durata perché è finalizzata al cambiamento strutturale della personalità o delle risorse del soggetto;

– è indispensabile analizzare i particolari del passato;

– riguarda la natura delle difficoltà soggettive della persona

Counseling:

– si rivolge a persone mentalmente sane, ben integrate ed adattate che stanno attraversando momenti di crisi, conflitto o stress

– è un intervento di breve durata perché non comporta la ristrutturazione della personalità (può però accadere in maniera non intenzionale)

– è limitato al tempo presente della situazione problematica.

– è di aiuto nei disagi derivanti da cause oggettive, esterne, sociali (es: regole per effettuare i colloqui).

Gli ambiti operativi del Counselor, dello Psicologo e dello Psicoterapeuta sono distinti, quindi questi professionisti possono collaborare ed integrare i loro interventi e poter giungere alla creazione di èquipes multiprofessionali più qualificate.

Formazione del Counselor Olistico: corso di studi di almeno 1500 ore triennale o quadriennale in specifiche scuole di formazione che abbiano spiccata visione olistica e didattica capace di trasmettere allo studente un’etica olistica ed un approccio integrato.

Il Counselor Olistico deve avere padronanza nelle seguenti aree didattiche:

1.Comunicazione e abilità relazionali

2.Orientamento professionalizzante (Tecniche e strategie di Counseling Olistico e deontologia professionale)

3.Sviluppo personale
4.Discipline ausiliarie
5.Pratica professionale (Laboratori di counseling olistico e/o stage) La differenza tra Counselor e Counselor Olistico

•Counselor Olistico: lavora nella relazione d’aiuto in maniera globale.

•Interlocutori: persone sane con cui confrontarsi alla pari, quindi è necessaria una maggiore dose di autenticità nel proprio operato, un sentimento di auto responsabilità e un forte spirito etico. Vede l’altro non solo come una mente pensante o un corpo operante, ma un essere spirituale che sta facendo un’esperienza umana.

•Durata dell’incontro: mai inferiore alle due ore (il doppio della durata dell’intervento del Counselor) di cui trenta minuti per entrare in situazione, un’ora di intervento e altri trenta minuti per restituire il soggetto a se stesso.

•Formazione professionale: il Counselor Olistico ha sperimentato in primis su se stesso, all’interno dei gruppi di studio e poi direttamente durante il suo tirocinio professionale, una notevole quantità di esperienza specialistica che gli permette di operare in piena autonomia e con discreto successo sui casi presi in carico.

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