È meglio l’uovo o la gallina?

Guardiamo i fatti e “ragioniamoci sopra”

Primo dato di fatto: I virus esistono da 400 miliardi di anni

Secondo dato di fatto: virus, batteri e altreformedivita (funghi, vegetali e animali – uomo compreso-) convivono da milioni di anni.

Terzo dato di fatto: la vita si mantiene in equilibrio (la terra “produce” omeostasi*) grazie alla convivenza tra virus, batteri e altreformedivita. Possiamo individuare 3 principali livellidivitacon dimensioni e complessità crescenti che hanno scandito l’evoluzione della vita sul pianeta, coesistendo per tempi immemorabili.

Quarto dato di fatto: I virus cercano gli spazi e le condizioni per replicarsi utilizzando i batteri e le altreformedivita, i batteri cercano gli spazi e le condizioni per replicarsi utilizzando le altreformedivita, le altreformedivita cercano gli spazi e le condizioni per replicarsi utilizzandosi a vicenda e utilizzando virus e batteri. Lo stesso fenomeno si verifica all’interno delle diverse categorie delle altre forme di vita… funghi in relazione ai vegetali e agli animali (uomo compreso), i vegetali in relazione agli animali ecc.

Quarto dato di fatto: lo stesso fenomeno avviene su scala inversa: gli animali non potrebbero sopravvivere-prosperare senza i vegetali, i vegetali senza i funghi, in generale le altreformedivitanon potrebbero sopravvivere-prosperare-senza i batteri, i batteri non potrebbero sopravvivere-prosperare senza i virus.

Penso che, al di là delle semplificazioni e approssimazioni scientifiche, i 5 fatti sopra descritti siano accettabili da tutti.

Nota: *omeostasi = (dal greco omeo- e -stasi, “simile posizione”[1]) è la tendenza naturale al raggiungimento di una relativa stabilità, sia delle proprietà chimico-fisiche interne sia comportamentali, che accomuna tutti gli organismi viventi, per i quali tale regime dinamico deve mantenersi nel tempo, anche al variare delle condizioni esterne, attraverso precisi meccanismi autoregolatori.

Possiamo puntare l’attenzione e mettere in evidenza:

a) l’aspetto “conflitto”: ogni livellodivita compete e cerca più spazio (potere) ai danni dell’altro
b) l’aspetto “convivenza”: ogni livellodivita ha bisogno degli altri 2 per sopravvivere-prosperare.

Ma la sostanza non cambia: i 3 diversi livellidivita sono oggi indispensabili per la vita del pianeta da milioni di anni.

 

Un fatto nuovo: uno dei livellidivita (anzi un sottolivellodivita) ha assunto una forma di sviluppo anomalo e sta cercando di alterare tutti gli equilibri. È il sottolivello umano

Il sottolivello “uomo” sta acquisendo sempre più spazio (e potere) sulle altreformedivita animali e vegetali: nel giro di un paio di secoli ha occupato progressivamente maggiori spazi e cercato di subordinare alle proprie esigenze di sopravvivenza-prosperità il fenomeno conflitto/convivenza sopra descritto. Ma anche questo fa parte delle normali dinamiche della vita.

Gli altri livellidivita pongono in essere iniziative per ristabilite l’omeostasi. Per fortuna altrimenti la terra va in tilt. Fa parte delle normali dinamiche della vita.

 

Osserviamo i fenomeni; la sottoformadivita umana:

a) è passata da poche centinaia di migliaia di individui a miliardi di individui in un periodo di tempo brevissimo (pochi secoli a raffronto delle ere geologiche).

b) ha subordinato le altre sottoformedivita (animali e vegetali) alle proprie esigenze di sopravvivenza-prosperità eliminando le specie non utilizzabili (animali selvatici e foreste vergini) e moltiplicando le specie utilizzabili (pollame, bovini ecc. e cereali, verdure commestibili ecc.)

c) ha ridotto gli spazi di sopravvivenza-prosperità degli altri livellidivita (virus e batteri) sia indirettamente (riducendo animali selvatici e foreste), sia direttamente (disinfettanti, antibiotici ecc.)

Fa parte delle normali dinamiche della vita ma produce fenomeni di alterazione degli equilibri che innescano fenomeni omeostatici (conflitto/convivenza) tesi a “compensare” per tutelare la sopravvivenza-prosperità della vita dell’ecosistema.

La morte esiste (e meno male)

Più si sale nella scala evolutiva (ma questo è un punto di vista di chi si autocolloca al vertice dell’evoluzione) più si manifestano resistenze al fenomeno “morte”.

Senza buttarla in politica (o filosofia, o religione ecc.) possiamo osservare che la resistenza ad accettare il fenomeno “morte biologica” è cresciuta di pari passo con l’affermazione del potere della sottoformadivita umana sulla natura. Il mito dell’immortalità, sempre esistito nella sottoformadivita umana e oggi può sembrare a portata di mano; l’allungamento della vita umana è un fatto (si basa fondamentalmente sulla riduzione della mortalità infantile e sulla cronicizzazione della vecchiaia).

Ma il “rifiuto” della morte può solo portare alla rottura di ogni dinamica omeostatica della vita sulla terra. La vita cerca (e trova)e crea vecchie e nuove dinamiche per ricreare (conflitto/convivenza) nuove forme di equilibrio che possano ristabilite condizioni di sopravvivenza-prosperità di tutte le forme di vita senza le quali anche la formadivita o sottoformadivita che ha acquisito più potere soccomberebbe.

In parole povere, se scompaiono virus, batteri, funghi, vegetali ecc. anche l’uomo scompare.

In altre parole il pericolo maggiore per l’uomo è che il suo piano di “distruzione dei nemici naturali” abbia successo.

Ma la “natura” (o la terra come organismo vivente complesso), ha la capacità comunque di generare fenomeni (omeostasi) che ricreano nuovi equilibri dinamici, al di là della capacità distruttiva dell’altraformadivita umana.

Uscire dalla paura della morte

Se usciamo dall’ossessione di “salvare a tutti i costi tutte le viteumane”, il fenomeno pandemia appare per quello che è: un normale riassestamento dell’equilibrio naturale. Non è una tragedia, è un salutare e provvidenziale reset senza il quale la terra va al collasso.

Tutti (medici, politici, giornalisti, filosofi … il papa stesso) continuano a ripeterci che la vita umana è il massimo valore; è diventato un principio assoluto, mai affermato prima d’ora nella storia umana che ha sempre messo al primo posto altri valori: la fede, la patria, la libertà, l’onore, la virtù ecc. – pensiamo ai martiri cristiani, agli eroi risorgimentali ecc.). Tutto questo nasce dal rifiuto della morte come evento naturale.

Quello che è un dramma personale visto nel piccolo, diventa unriequilibrio salvifico alzando lo sguardo sul fenomeno generale.

L’altraformadivita uomo, nel suo delirio di onnipotenza impegna tutte le sue risorse per frenare un “normale” riassestamento omeostatico provvidenziale.

È normale e “giusto” che lo faccia!

Si tratta, senza farsi prendere dal panico, di valutare le scelte a livello individuale e collettivo)

Si tratta di scegliere tra l’uovo e la gallina.

L’uovo è la scelta del contrasto al virus con cure e vaccinazioni di massa. È la scelta della guerra tra le formedivita “l’un contro l’altra armata”

La gallina è la scelta di operare per favorire il processo omeostatico rispettando tutte le forme di vita e favorendo la vitalità in tutte le sue espressioni. È la scelta della convivenza e della collaborazione.

Le Discipline Bio Naturali rientrano nella scelta della gallina, alimentano e fanno crescere le risorse vitali nell’ altraformadivitauomo mettendolo nelle migliori condizioni per porsi come “vivace protagonista” nel ciclo omeostatico della natura.

È meglio l’uovo o la gallina?

Se sto morendo di fame e una frittata mi fa arrivare a domani vivoscelgo l’uovo.

Se guardo avanti e voglio partecipare alla omeostasi dell’ambiente e alla prosperitù dell’umanità, scelgo la gallina.

Ma non possiamo avere 2 uova, cioè 2 scelte?

In una realtà pluralista e ricca come la nostra, possiamo anche procurarci 2 uova e con il primo far la frittata che mi fa sopravvivere e con l’altro generare la gallina che mi riempirà di uova per tutta la vita.

Al di là del terrore individuale e collettivo attuale che porta a scelte miopi (inevitabili) senza futuro, la missione delle DBN è quella di operare per far crescere la gallina.

Per questo credo che la pandemia in corso creerà nuovi immensi spazi per le DBN; sta a noi saperli coltivare.

 

 

 

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